finanza e politica

giovedì, febbraio 21, 2013

La Cina restringe il credito

Dopo molti mesi la Cina cambia politica di credito e cominci una politica meno espansiva.

Bell'articolo appaso su Reuters:

MILANO (MF-DJ)--Non e'' un segreto che a guidare il rimbalzo della crescita della Cina e'' il credito. Sostenute dal taglio dei tassi di interesse di giugno e luglio le banche locali hanno terminato il 2012 agendo in modo finanziariamente sconsiderato.  Il totale della finanza sociale, una misura che include i prestiti delle banche, i bond societari e altre forme di credito, ha raggiunto nella seconda meta'' del 2012 i 7.900 mld yuan, in rialzo del 57,7% rispetto all''anno precedente.  L''euforia e'' continuata anche a gennaio con il record di 2.500 mld yuan di nuovi finanziamenti. Ora, pero'', sembra che Pechino abbia capito di aver gia'' fatto abbastanza.  Questa settimana la PboC ha utilizzato le operazioni di mercato aperto per drenare il record di 910 mld yuan di liquidita'' dal sistema bancario. E'' stata la prima volta dal giugno del 2012 che l''Istituto ha emesso contratti pronti contro termine a 28 e 91 giorni.   In pratica, l''operazione di drenaggio di liquidita'' e'' stata equivalente a un punto percentuale di incremento del requisito di riserva della Cina, ovvero uno strumento che serve a controllare i prestiti attraverso un blocco posto sui depositi bancari.  L''effetto del nuovo anno lunare cinese e'' un altro fattore che spiega queste operazioni. La settimana prima delle festivita'' la PboC ha immesso nel sistema bancario 662 mld yuan per venire incontro alla richiesta di credito dei consumatori, piu'' alta del solito. Con la fine delle vacanze, l''Istituto sta quindi riprendendo la liquidita'' extra immessa nell''economia.  Tuttavia, c''e'' ancora molto da fare. Dopo diversi mesi in cui i dati confermano che la crescita e'' tornata sulla giusta strada e con i prezzi generali che stanno accelerando, il focus della politica monetaria della Cina si sta spostando dal sostegno all''espansione economica al contenimento dell''inflazione.  Resta pero'' il problema dell''abbondanza di liquidita''. I tassi d''interesse a breve termine rimangono bassi e i mercati azionari cinesi non sembrano voler attendere per scoprire che direzione prendera'' la PboC. Oggi lo Shanghai Composite ha chiuso in calo del 3%.  Con la PboC che sta drenando liquidita'', gli investitori non vogliono farsi trovare a bocca asciutta.