L'euro è entrato in una fase letale!
Non lo dico io, lo dice Soros:
- Lontana dall'essere stata sconfitta, in via anzi di peggioramento, la crisi dell'euro è appena entrata in una fase "meno volatile ma più letale". Parola del finanziere George Soros, che ha scritto un articolo sul Financial Times. "La crisi è recentemente peggiorata. La Bce ha impedito che si concretizzasse il credit crunch che si stava avvicinando, attraverso le sue operazioni di rifinanziamento (alle banche) a lungo termine. Ma il rally che ha interessato i mercati finanziari nascondeva già da allora una fase di deterioramento".
Il punto è che "i problemi relativi ai fondamentali non sono stati risolti; anzi, il divario tra paesi debitori e paesi creditori continua ad allargarsi. La crisi è entrata in quella che potrebbe essere una fase meno volatile ma più letale".
Infine: "all'inizio della crisi, una rottura dell'Eurozona sembrava inconcepibile, dal momento che i conti pubblici di tutti paesi erano profondamente collegati". Ma, grazie alla maxi iniezione di liquidità operata dalla Bce e alla minore appetibilità dei bond internazionali, "entro qualche anno, la rottura dell'Eurozona sarà possibile senza che si verifichi un collasso; detto questo le banche centrali dei paesi creditori si ritroveranno ad avere grandi richieste che difficilmente le banche centrali dei paesi debitori riusciranno a soddisfare".
Insomma, "l'euro è a pezzi e va riparato". Inutile poi riporre troppe speranze sul fiscal compact, perchè non funzionerà, anzi. "Il fiscal compact spingerà l'Europa in una trappola deflazionistica a causa del debito, con conseguenze potenzialmente catastrofiche. Tutto questo si potrà evitare se si riconosce che c'e' qualcosa di fondamentalmente sbagliato con le regole dell'euro", ha concluso, parlando in occasione di un evento che si è svolto a Berlino. -
Sembra che Soros abbia letto il Libro di Tremonti.
- Lontana dall'essere stata sconfitta, in via anzi di peggioramento, la crisi dell'euro è appena entrata in una fase "meno volatile ma più letale". Parola del finanziere George Soros, che ha scritto un articolo sul Financial Times. "La crisi è recentemente peggiorata. La Bce ha impedito che si concretizzasse il credit crunch che si stava avvicinando, attraverso le sue operazioni di rifinanziamento (alle banche) a lungo termine. Ma il rally che ha interessato i mercati finanziari nascondeva già da allora una fase di deterioramento".
Il punto è che "i problemi relativi ai fondamentali non sono stati risolti; anzi, il divario tra paesi debitori e paesi creditori continua ad allargarsi. La crisi è entrata in quella che potrebbe essere una fase meno volatile ma più letale".
Infine: "all'inizio della crisi, una rottura dell'Eurozona sembrava inconcepibile, dal momento che i conti pubblici di tutti paesi erano profondamente collegati". Ma, grazie alla maxi iniezione di liquidità operata dalla Bce e alla minore appetibilità dei bond internazionali, "entro qualche anno, la rottura dell'Eurozona sarà possibile senza che si verifichi un collasso; detto questo le banche centrali dei paesi creditori si ritroveranno ad avere grandi richieste che difficilmente le banche centrali dei paesi debitori riusciranno a soddisfare".
Insomma, "l'euro è a pezzi e va riparato". Inutile poi riporre troppe speranze sul fiscal compact, perchè non funzionerà, anzi. "Il fiscal compact spingerà l'Europa in una trappola deflazionistica a causa del debito, con conseguenze potenzialmente catastrofiche. Tutto questo si potrà evitare se si riconosce che c'e' qualcosa di fondamentalmente sbagliato con le regole dell'euro", ha concluso, parlando in occasione di un evento che si è svolto a Berlino. -
Sembra che Soros abbia letto il Libro di Tremonti.
posted by duca at
10:40 AM
7 Comments:
FT: Soros - Europe’s future is not up to the Bundesbank
l´analisi del problema é giusta. le soluzioni che propone sono impossibili.
sottoporre a vaglio dell´ue gli investimenti? in teoria ha senso, ma fa ridere pensando alla burocrazia dell´ue e a come vengono gestiti i progetti pubblici in italia. le cause di questo problema sono molteplici e complesse. non é possibile cambiarle.
propone di dare incentivi ai paesi che rispettano il fiscal compact. anche qui, fa ridere. decidono i politici, che hanno l´obiettivo di breve termine di farsi rieleggere. gli incentivi di lungo termine per il paese sono indifferenti. c´é anche un problema di fondo derivante dall´incompetenza della gente che viene sistematicamente selezionata come classe dirigente.
inoltre, come si vede con i derivati, con i pagamenti non effettuati dalla p.a., ci sono mille modi per far apparire il bilancio in ordine, anche se non lo é.
l´idea di fare pagare penali ai paesi che non rispettano i piani é la stessa giá prevista da maastricht. paesi che non riescono nemmeno a pagare le spese possono pagare penali? no. non funziona.
conclusione: continueranno cosí fino a quando salterá (finalmente!) l´euro. questo é anche lo scenario che prospetta soros all´inizio.
nik
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Anonimo, at 3:28 PM
E' la seconda ipotesi che Tremonti descrive nel suo libro che ho letto in vacanza. Poi c'è un'ipotesi 2A (uscita dall'euro gestita) e 2B (uscita in pieno caos) ma in ogni caso Tremonti la tratteggia come una delle due ipotesi possibili se non si cambia nulla nella politica UE attuale.
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duca, at 4:47 PM
"una delle due ipotesi possibili se non si cambia nulla nella politica UE attuale"
secondo me, non ci sono cambiamenti realisticamente fattibili che possano cambiare sostanzialmente la situazione.
a grandi linee, le alternative sono:
- eurobond (tremonti): non risolvono i problemi strutturali. li diffondono solo agli altri paesi. e non danno nemmeno sufficiente tempo per vedere i risultati di riforme che con questa classe "dirigente" sono comunque impossibili.
- stampare euro: stessa cosa. il sistema alloca le risorse in modo errato (basta leggere gli scandali sui giornali per vederlo). non si risolverebbe niente, ma verrebbe solo iperinflazione.
- austerity: porta al collasso l´attivitá economica e rende il debito ancora piú ingestibile.
- uscita dall´euro: non risolve i problemi strutturali, ma almeno permette all´economia di riadeguare i costi alla reale competitivitá. se esce la germania, l´impatto al sistema finanziario é piú gestibile. é comunque un casino, ma piú gestibile.
ma la realtá é che tutto il sistema é economicamente, ideologicamente e culturalmente, socialmente ed eticamente marcio.
in un modo o nell´altro ci saranno conseguenze disastrose e di lungo termine per tutti in occidente. i rapporti di forza determineranno chi avrá conseguenze piú pesanti, chi meno.
per questo, secondo me, é meglio andarsene al piú presto--specialmente dai paesi in disgrazia. il collasso porterá probabilmente cambiamenti strutturali e prezzi stracciati. se uno proprio é affezionato al paese, quello sará il momento per tornare. nel frattempo, invece, c´é il rischio di perdere tutto.
nik
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Anonimo, at 5:09 PM
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
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Philip Michael Santore, at 2:18 PM
Ci sarebbe un'altra possibilità: smantellare di comune accordo l'Euro.
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Philip Michael Santore, at 2:19 PM
philip
infatti, sarebbe meglio.
non lo fanno perché hanno paura delle conseguenze. ma anche perché c´é un progetto politico dietro.
diversi politici, anche italiani, hanno detto chiaramente che la crisi offre l´opportunitá di fare trasferimenti di sovranitá dagli stati all´ue che in tempi normali non sarebbero possibili...
ladies and gentlemen, welcome to the EUSSR!
nik
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Anonimo, at 3:45 PM
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Farhan Tanvir, at 12:42 PM
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