finanza e politica

mercoledì, marzo 30, 2011

Bund al bivio 2


E' anche interessante vedere il grafico degli ultimi 2 mesi. E' evidente che il supporto a 121,42 è stato violato, ma per ora il grafico ha fatto un secondo minimo ma è rimasto all'interno della banda fi bollinger (mentre il primo minimo aveva sfondato la banda) e i volumi sono normali e non c'è stata nessuna accelerazione. Io propendo per un doppio minimo e poi rimbalzo..... ma sono molto indeciso.

Il Bund a un bivio.




Sto osservando il Bund ieri pomeriggi ha rotto il mimnimo a 121.42 ma non ha avuto una grande accelerazione, ora è un po' sotto a 121,27. Il grafico vede una discesa terribile da fine agosto 2010 poi ha fatto un minimo 20 giorni fa, un rimbalzo e ad oggi è di nuovo sui minimi; inoltre domani dovrebbe fare un discorso Trichet. Il Bund un doppio minimo e poi un bel rimbalzo fino a 125 con le borse che salgono o sprofonda fino a 118?

martedì, marzo 29, 2011

In Libia sarà dura



L'unica fonte che mi pare attendibile è Cremonesi. L'unico ad essere sul posto e ad essere intellettualmente onesto. Cosa dice Cremonesi:
  1. I ribelli non si sono nemmeno avvicinati a Sirte
  2. Ora la nato dovrà confrontarsi con una guerra che sta diventando sempre più una guerra civile tra due o più etnie e che nella zona di Tripoli e di Sirte vede la maggior parte della popolazione contraria a sottomettersi ai ribelli della Cirenaica. Insomma non è solo una questione Gheddafi si o Gheddafi no, ma si stanno scontrando diverse etnie.
  3. La Nato ora farà sempre più fatica a discriminare tra soldati e civili.
Obama dice che non sarà come l'IRAQ, ma anche lì avevamo un dittatore che si appoggiava ad una etnia e che combatteva le altre due. Finita la guerra Sunniti, Sciti e Curdi hanno continuato a scannarsi e noi stiamo in mezzo.

Più si va a vanti e più sembra che i nostri servizi avessero visto giusto.

P.S. Noi durante la guerra coloniale abbiamo massacrato le popolazioni della Cirenaica (speriamo abbiano una scarsa memoria storica ma purtroppo sono cose che rimangono nel DNA dei popoli) e ora grazie a a Sakozy/Obama siamo tra quelli che bombardano i Berberi. Dopo sarà difficile riannodare i fili della politica di buon vicinato.

lunedì, marzo 28, 2011

Troppe procedure eliminano le responsabilità individuali e pongono le premesse per i disastri


Qualche considerazione personale sull'uomo alla luce dei disastri epocali degli ultimi tempi: Qualche tempo fa ragionavo con un mio amico ingegnere (un ingegnere molto, molto saggio) sul concetto di responsabilità delle linee di comando contrapposte ai sistemi troppi proceduralizzati. (chi ha lavorato in aziende complesse e con sistemi qualità formalizzati conosce bene ciò di cui parlo) . In sisntesi vorrei sottolineare questo concetto:

più ci sono procedure e i comportamenti delle persone sono regolati in modo preciso e codificato, più le persone tendono a seguire le procedure stesse in modo standardizzato e rifuggono dalle responsabilità personali. Tutto questo ha dei vantaggi nelle attività normali e ripetitive, ma è terribilmente pericoloso nei momenti eccezionali in cui l'uomo e non il computer deve decidere velocemente e in maniera autonoma di fronte a situazioni nuove e inaspettate e quindi non previste dalle procedure.

Due esempi per chiarire un concetto fondamentale:


  1. L'attacco alle due torri. Il secondo aereo si è schiantato sulla seconda torre con oltre un'ora di ritardo dal primo, ma la macchina perfetta della difesa aerea USA non ha fatto assolutamente nulla per impedirlo. Pensate a un sistema in teoria eccezionale pensato per rispondere in tempo reale al lancio di missili o attacchi aerei di nemici potentissimi, che dopo ore ancora non aveva attivato quasi nessuna difesa. Incredibile eppure fu così.

  2. Il terremoto in Giappone: le indagini lo verificheranno fra qualche anno e ci diranno come per Cernobyl come effettivamente sono andate le cose, ma fin d'ora si può con una ricostruzione sommaria comprendere come di fronte ad un'emergenza immane il sistema teoricamente efficientissimo si sia sfaldato e non si siano capite le problematiche del disastro nucleare e non si sia intervenuti con tempestività per evitare il peggio. Molto probabilmente nelle prime ore si è semplicemente operato per salvare il valore economico degli impianti evitando procedure di emergenza per il raffreddamento.

In entrambi i disatri (apparentemente molto diversi) si sono verificate in sintesi le seguenti situazioni:


  • Iniziale sottovalutazione del pericolo

  • difficoltà dei capi di comprendere la situazione

  • difficoltà di uscire dalle procedure standard e di attivare soluzioni drastiche di emergenza

  • incapacità di individuare chi dovesse decidere cosa con conseguente scarico di responsabilità (le procedure non avevano previsto eventi del genere) e come conseguenza terribile, l'assenza di decisioni tempestive.

  • incapacità di definire le priorità ed agire di conseguenza.

  • nessuna reazione immediata e l'aggravarsi del disastro.


Personalmente sono terrorizzato dai sistemi troppo proceduralizzati, di fatto hanno l'effetto di parcellizzare, e ridurre le responsabilità delle persone. Nel tempo i vari responsabili (a tutti i livelli si abituano a seguire le procedure) e perdono l'attitudine all'analisi autonoma e alla responsabilità personale. Si acquisisce una sicurezza fideistica dell'affidabilità del sistema e si attenua la responsabilità del singolo. Tutto si spersonalizza e nessuno è più responsabile di nulla.


Cosa centra tutto questo con la politica e la finanza? Pensateci un po' e vedrete che centra tantissimo.

Bisogna tornare a responsabilizzare l'uomo, ridargli il peso che merita e non ridurlo a una particella di una macchina, con relativi meriti, ma anche con le sue colpe.

I Giapponesi della Tepco: disastrosi!

I Giapponesi della Tepco stanno dimostrando un pressapochismo che se non fosse per il dramma terribile, rasenterebbe il ridicolo! Temo che la situazione sia sfuggita loro completamente di mano. E' una situazione terribile, perchè probabilmente non sanno cosa fare e stanno procedendo per tentativi più o meno raffazzonati. L'uomo technologico deve ancora fare molta strada prima di avvicinarsi alla perfezione.

venerdì, marzo 25, 2011

Le borse salgono contro tutto: mah!?


Non c'è una sola cosa che vada bene nel mondo:

- In Giappone il disastro nucleare si aggrava sempre più e il Premier dice che è "imprevedibile"
- Il Nord Africa e il Medio Oriente sono una polveriera in ebollizione.
- La ripresa stenta ovunque.
- Il Portogallo si avvia verso la crisi senza nessuno al Governo.

Ma le borse salgono in maniera ininterrotta.

Tutto questo ha un sapore vagamente innaturale. Va bene la liquidità, va bene tutto, ma una sana correzione ci sta tutta.

Mah!?

Altro esempio di azioni giudiziarie inutili

Dal Corriere

MILANO - La Procura di Milano ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per far luce sull'operazione che nei giorni scorsi ha portato la francese Lactalis a detenere un pacchetto complessivo pari al 29 per cento in Parmalat. Il gruppo ha acquistato infatti un pacchetto azionario pari al 15,3% dai tre fondi di investimento esteri Zenit, Skagen e MacKenzie.

Ma cosa c'è da indagare: è una scalata. Ma se si occupassero dei reati veri.

giovedì, marzo 24, 2011

Hanno smarrito il buon senso!

Da ANSA

- ROMA - I profughi extracomunitari che fuggono da Paesi nei quali e' in corso un guerra 'interna' o un conflitto contro un altro Stato hanno diritto ad ottenere il permesso di soggiorno triennale, se non gli e' riconosciuto lo status di 'rifugiati'. Lo sottolinea la Cassazione. Per la Suprema Corte le nuove norme del 2007 prevedono anche la 'protezione sussidiaria' che consente anche 'un complesso quadro di diritti e facolta'', tra i quali l'accesso a lavoro, studio e prestazioni sanitarie.

Già che c'era la Cassazione poteva anche riconoscergli l'accesso alle mogli degli italiani (con un codicillo che risparmiasse quelle di giudici e magistrati)

Crisi Portogallo: long sul Bund

Ieri sera il parlamento portoghese ha bocciato le misure anticrisi e il primo ministro si è dimesso. Il Portogallo si avvia alle elezioni senza governo e con una crisi finanziaria incipiente. Un'altra tempesta perfetta.
Long sul Bund tedesco

martedì, marzo 22, 2011

Giappone: il crollo del mito della qualità

Da ANSA:
La Tepco ha ammesso l'evidente insufficienza dei controlli alla centrale nucleare di Fukushima 1, in un rapporto del 28 febbraio spedito all'Agenzia per la sicurezza nucleare, rilanciando pesanti dubbi anche sul ruolo effettivo svolto dalle autorità di vigilanza. Le valvole della temperatura di un reattore, ad esempio, non erano state esaminate per 11 anni, mentre le verifiche spacciate per accurate erano approssimative (33 i pezzi dei 6 reattori che non sono stati visionati) e le ispezioni ai dispositivi di riserva di raffreddamento, quali pompe dei motori e generatori diesel del reattore n.1, mancavano. La relazione, sul sito web della prima utility del Giappone, è stata redatta dopo che l'Agenzia ha deciso di accertare la correttezza delle operazioni svolte. "Qualità dei controlli non sufficiente", ha ribattuto l'Authority ordinando, il 2 marzo, un piano correttivo solo "entro il 2 giugno", ritenendo che non ci fossero rischi immediati per la sicurezza a seguito delle omesse ispezioni.
Oggi i media parlano solo della Libia, ma in Giappone si sta combattendo una battaglia ancora più dura. La borsa risale e sembra apparentemente che le cose migliorino, ma a mio modesto parere non è così. Temo che il Giappone si sia incamminato verso il declino, sommerso dai debiti, con una popolazione in invecchiamento, e con il mito della qualità dei suoi prodotti che verrà irrimediabilmente scalfito da questo immane disastro dove la natura non è l'unica colpevole.



lunedì, marzo 21, 2011

Cerchiamo di non essere un popolo bue.

Ringrazio tutti gli amici per i commenti. E' bello vedere che le persone che leggono questo blog si dimostrano preoccupate per la nuova guerra e non considerano la cosa come uno dei tanti accadimenti.
Purtroppo in Italia si perdono mesi a in discussioni di lana caprina, poi sulla politica energetica o sull'entrata in guerra (due cossucce di poco conto) le cose scorrono via senza vei ed approfonditi dibattiti sia in parlamento che tra la popolazione.

sabato, marzo 19, 2011

Entriamo in guerra trascinati da USA e Nato




Terribile quello che sta avvenendo in queste ore per la crisi Libica. Non ho una gran voglia di scrivere e quindi mi limiterò all'essenziale:



  1. Gli Usa odiano Gheddafi e in Libia c'è il petrolio, quindi si fa di tutto per avvallare la tesi di un dittatore che spara sui civili e si racconta al popolo bue che siamo i salvatori della democrazia e dei civili

  2. In Barhein il Re spara sulle folle, l'Arabia Saudita corre in aiuto con i suoi carri armati, ma nessuno ne parla. I media descrivono la situazione e non inneggiano ai manifestanti, ma anzi descrivono la situazione come un regolamento di conti tra Sciti e Suniti e dicono che l'Iran ha minacciato di intervenire. ONU tace.

  3. Appare chiaro che anche in Libia ci sono due etnie contrapposte: i Berberi di Gheddafi, e gli abitanti della Cirenaica, ma si descrive Gheddafi come un sangunario (cosa vera) ma non si dice che pure gli altri sono armati (i nostri media parlano solo di poveri civili e li contrappongono ai mercenari sanguinari di Gheddafi).

  4. E' evidente che si usano due pesi e due misure e che la discriminante sono gli interessi nazionali (di USA, Francia e GB) in gioco e non la democrazia e la libertà.

  5. Il Governo Italiano ha fatto di tutto per cercare di temporeggiare in difesa dei nostri interessi, ma poi ha dovuto cedere alle pressioni USA e Nato. L'opposizione (PD e UDC) ben consapevole di quanto sia difficie governare in Italia senza l'appoggio degli USA appogia così, di fatto, l'entrata in guerra dell'Italia. Ricordate D'Alema che appoggiò i bombardamenti USA sulla Serbia per dimostrare che il PD è filo occidentale. Solo la Lega si tira indietro.

Così senza un dibattito vero, ci ritroviamo in guerra senza sapere quali sono i nostri obiettivi, qual'è il nostro "interesse nazionale" dove porterà il conflitto, quali danni avremo da una situazione che molto probabilmente rischia di incancrenirsi (perchè l'attacco aereo può forse fermare Gheddafi, ma non distruggerne la forza) e dopo dovranno essere gli oppositori interni (armati dall'occidente a riconquistare la Libia).


Gli USA hanno creato un nuovo Saddam e noi ci troviamo un paese vicino (con il quale abbiamo notevolissimi collegamenti economici) portato verso una guerra civile che non si sa quanto durerà e dove andrà a finire. Sinceramente non mi sento di dare grosse colpe al Governo e al PD, siamo stati trascinati in un qualcosa di più grande di noi, ma è ora che il nostro Governo faccia sentire la sua voce e tratti con USA e UE il da farsi e soprattutto quali garanzie ottenere per l'Italia ora e dopo la fine del conflitto.


Post Scriptum:


Non ho parlato di libertà ne di democrazia. Purtroppo sono sempre più concetti astratti. E' un peccato ma è così. Qui prevale soltanto l'interesse nazionale e l'egemonia delle grandi potenze che cercano di riproporre la loro forza in questi piccoli conflitti locali e che purtroppo creano poi molti danni nel lungo termine.

giovedì, marzo 17, 2011

Il mito della Qualità Totale giapponese è crollato.

Nella centrale nucleare in Giappone ci sono già state diverse esplosioni e incendi con rilascio di materiale radioattivo e conseguente distruzione dei sistemi di raffreddamento. Se ora usano elicotteri o cannoni (mezzi imprecisi e molto soggetti alla casualità) vuol dire che gli impianti non funzionano più. Inoltre gli involucri esterni dei reattori sono quasi tutti distrutti e ancora non si sa nulla degli involucri interni.
In generale però appare chiaro che la situazione è sfuggita di mano e ora si va per tentativi più o meno disperati e sicuramente raffazzonati.
Questo è molto deludente che avvenga nel paese della qualità totale che è un sistema che dovrebbe prevenire tutte le difettosità in fase di progettazione e di gestione. Qui appare chiaro che non avevano previsto nulla di ciò che è realmente successo.

Per questo cade in maniera verticale il mito della qualità e precisione dei giapponesi che ora rimangono ancora stoici e disciplinati, ma che, come sistemi qualità nella progettazione, sono stati nei fatti, declassati ben sotto a noi Italiani imprecisi e pressapochisti.

Il debito del Giappone e lo Yen




Lucy Hunt, senior economist della FED a Dallas dice che il debito totale giapponese (privati + stato) nel 1990 era pari al 390% del PIL

Ora, prima del disastro era il 470% del PIL.

Come fa una moneta a crescere in queste condizioni?

Mi sembra il rimbalzo del gatto morto.
Anche il grafico dello USD/Yen vede un calo del Dollaro enorme, poi negli ultimi mesi una fase di trading range all'interno delle bande di Bollinger, poi come spesso succede una fuoriuscita dalle Bande che interpreto come il classico falso movimento e poi ci sarà il rimbalzo del Dollaro e la caduta dello Yen.
Questa è la mia view!
Aggiungo che ho appena comprato USD contro Yen.

mercoledì, marzo 16, 2011

Giappone nel panico


In Giappone la situazione è fuori controllo. questo lo capisce anche un bambino. Per capire consiglio ai profani di leggere la storia del disastro di Cernobyl e poi di confrontarlo con le immagini delle deflagrazioni e degli incendi in Giappone. ieri sera ho approfondito la storia di Cernobyl e mi è parso subito evidente che anche in Giappone le cose sono assolutamente fuori controllo. I pochi tecnici rimasti stanno provando a domare la bestia con metodi antidiluviani e raccogliticci, mentre il nocciolo di un reattore è un sistema instabile dove ogni operazione andrebbe misurata sia come come quantità che come tempi.
E' evidente che il disastro è in corso.
I mercati come sempre hanno compreso la situazione e reagito in tempo reale.
Amche a Cernobyl la popolazione è stata evacuata nel raggio di 30 KM e anche solo questa cifra così uguale deve fare riflettere.
L'uomo non è mai capace di anticipare le tragedie, mentre la legge di Marphy è l'unica cosa a funzionare benissimo.

Piccolo consiglio sui mercati:


  • stare flat

  • se si è temerari operare con option o future con piccole percentuali di capitale e non chiedetemi la direzione. Le variabili sono tantissime, perchè se è vero che il disatro è in atto ed è grande, è anche vero che le banche centrali cercheranno di intervenire e soprattutto la Boj lo farà da giapponese: entrando a gamba tesa e mischiando pubblico e privato. In una emergenza come questa Governo e Boj si sentiranno autorizzati a fare cose inimmaginabili, per il Giappone dall'11 marzo è come essere in guerrra.

Quindi i mercati potrebbero anche rimbalzare di brutto. Ogni opzione è possibile.

martedì, marzo 15, 2011

Ingegneri Giapponesi

A leggere le notizie sempre più caotiche e sempre più preoccupanti che arrivano dal Giappone e dalle varie agenzie nucleari, l'unica cosa che appare chiara è la contradditorietà e a volte il pressapochismo con cui le notizie stesse vengono comunicate.
Se la gestione tecnica delle centrali avviene allo stesso modo con cui si comunicano le news, allora c'è da temere il dramma.

Non ho mai creduto alla qualità totale e ai team qualità delle imprese, ma tutta questa storia sta mettendo a nudo l'inefficienza e l'incapacità dei tecnici gaipponesi che nei decenni hanno inventato il mito della qualità totale. A questo punto tutte le loro belle procedure sono saltate e forse hanno bisogno del genio e della creatività degli ingegneri italiani oltre al coraggio, alla temerarietà e all'eroismo di quei pochi specialisti che in questo momento stanno tentando di domare il mostro.

Spero veramente di sbagliarmi!

Tocchiamoci

Ecco il titolone attualmente in essere su Wall Steet Italia.

"Il terremoto in Giappone
rischia di catalizzare il crollo
globale di borse e petrolio"

A leggere WSI non rimane null'altro da fare che toccarsi le palle....... oltre a essere sempre politicamente oreintati......... portano una sfiga tremenda.

Landi

Da Reuters

MARKET TALK: Landi R., Ebitda e Ebit inferiori al consensus

MILANO (MF-DJ)--Landi R. -6,48% a 2,192 euro. Il gruppo ha chiuso il 2010 con un Ebitda pari a 45,9 mln e un Ebit di 33,2 mln euro, risultati inferiori alle stime di consensus rispettivamente di 50,7 mln euro euro e 39,8 mln euro.


cam

17:09-15/03

Giornata importantissima

La soglia di resistenza del Fib è stata rotta e il ribasso ha visto una grande accelerazione.
Oggi è una giornata importantissima. Capiremo se i mercati sono veramente manipolati oppure no. L'intenzione delle Banche Centrali infatti è chiarissima: stabilizzare i mercati e farli salire con moderazione e continuità.
Lo scoppio delle rivolte nei paesi arabi e il terremoto in Giappone erano imprevedibili e hanno causato uno shock sui mercati. Ora vederemo se i grandi manovratori riusciranno (oggi o questa settimana) a riportare tutto sotto controllo.

In caso contrario ci sarà da preoccuparsi veramente.

lunedì, marzo 14, 2011

Punto di svolta (Fib 21.750)


Siamo lì. Il nostro FIB è proprio sulla resistenza di 21750. O rimbalza con forza o comincia la discesa. Momento catartico. Nel grafico, in blu la linea del piave. Se rompe con decisione andiamo verso Caporetto. Se rimbalza si può pensare a immense praterie. Meglio aspettare per decidere.

venerdì, marzo 11, 2011

Landi Renzo





Per rispondere alla domanda dell'amico Gianluca
Non ho notizie sui conti e quindi su questo non posso esprimere giudizi, ma conosco il Presidente di Landi e la sua storia e posso sicuramente dire che è una società ben amministrata dove la proprietà ha continuato ad investire sia tramite acquisizioni mirate sia attraverso la ricerca e sviluppo. Presto dovrebbero uscire le prime applicazioni dei suoi impianti anche sui motori diesel e altre novità sono in rampa di lancio.
In generale la società è molto solida. Poi come sempre i prezzi possono essere volatili e non rispecchiarne i valori nel breve termine.

Un commento che fa pensare.

Enrico ha detto...
Personalmente credo sia il modo per far scomparire in modo incruento le voci indipedenti che si discostano dalla ufficialità. Io sono arrivato qui attraverso WSI, ma anche li' da tempo non c'é più il link. Sperano che dopo un po' il blogger si stufi per mancanza di confronto, l'unica ricompensa che riceve, e che avendo l'impressione di parlare al muro smetta di diffondere le proprie idee. Guardate Facebook, che pare aver preso il ruolo diciamo anche "modaiolo" che per alcuni anni hanno avuto i blog, con la differenza che un blog deve essere riempito di contenuti, almeno per avere un senso, e quindi è fatto da chi ha qualcosa da dire, mentre invece Facebook mi ricorda andare in centro a vedere chi c'è, come si veste o come porta i capelli. Tutti diventiamo "protagonisti", ma in realtà è la diffusione del nulla, e il ruolo dell' informazione ritorna ai media tradizionali. Fino a che scriverete sarete una spina perchè diffondete una opinione libera e spesso più vera, grazie quindi a voi che lo fate, ma sicuramente il sistema è contro di voi.
Cordiali Saluti

Grazie Enrico.........fa piacere che ci siano ancora molte persone capaci di osservare i nostri media e di fare analisi profonde in piena utonomia.



giovedì, marzo 10, 2011

Economia reale e mercati

Ieri parlando con un amico dirigente di una grossa catena di supermercati mi confermava che la crisi è tutt'altro che finita. I primi due mesi del 2011 hanno visto un notevole calo del fatturato (si parla di un -5 -6 % su base annua e si cominciano a vedere anche importanti aumenti sui listini prezzi.
Insomma nell'economia reale la primavera stenta ad arrivare.

I mercati sono difficili, difficilissimi perchè non hanno una direzione prevalente. Sono lì: un giorno su e uno giù. Difficile per traders dare indicazioni. Forse ora la cosa migliore è stare fermi in attesa di un nuovo trend direzionale.

martedì, marzo 08, 2011

LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITA’ UMANA

LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITA’ UMANA piccolo saggio scritto da
Carlo M. Cipolla, Professore Emerito di storia Economica a Berkeley

http://www.giovis.com/cipolla.htm

Leggetelo: 10 minuti spesi bene.

lunedì, marzo 07, 2011

Crisi Libica e mercati

Come sempre Panebianco è il più lucido nel descrivere gli eventi e le possibili vie d'uscita.
L'andamento della crisi influenzerà moltissimo alcune nostre aziende.

Bund: short

La BCE continua a parlare di inflazione. Bund giù nonostante riduzione del rating Greco. Sono short sul Bund future.

Basilea, 7 mar. (TMNews) - Il presidente del G10 delle banche centrali, Jean-Claude Trichet, numero uno della Bce, mette in guardia dai "rilevanti segnali di rischi inflazionistici" che giungono dalle grandi economie emergenti. Un contesto nel quale le banche centrali dovranno fare quanto necessario per garantire la stabilità dei prezzi, ha affermato Trichet durante una conferenza stampa al termine della riunione del G10 a Basilea, in Svizzera.

Maroni sfida gli USA

Maroni ha osato ciò che ada molti anni nessun politico italiano, tantomeno di sinistra si è mai sognato di dire: Cari americani, sulla Libia, lasciate fare a noi, statevene a casa e non create un'altro Afganistan.
Discorso molto, molto coraggioso.

venerdì, marzo 04, 2011

I mercati e le guerre

I mercati sono cinici. Per questo, a mio avviso, apprezzerebbero molto un intervento USA o Nato.
Reuters non fa che rilanciare appelli del gruppo di Bengasi che chiede aiuto militare o no fly-zone. Mi sembra che i media (che poi riflettono le idee USA) abbiano già deciso con chi schierarsi ed abbiano decisso chi vincerà. Adesso bisognerà vedere se sul campo vedremo azioni conseguenti.
Credo comunque che Gheddafi terrà duro a lungo perchè comunque gode dell'appoggio delle etnie (tribù) che lo hanno sempre appoggiato. e non è assolutamente isolato. Per certi aspetti ricorda molto Saddam: anche lui nemico storico USA, appoggiato dalla sua etnia e odiato dalle altre etnie che aveva sempre masacrato.
Noi Italiani dovremo, come sempre infilarci in una cosiddetta missione di pace al fine di poter tutelare i nostri interessi (che stavolta sono veramente tanti). Ora però le cose sono per noi sfavorevoli, perchè mentre prima eravamo un interlocutore privilegiato, nel caso di intervento USA o Nato il pallino lo terranno in mano gli USA.
(Real Politic, cinica e sporca Real Politic)

Situazione in Libia

Mi alzo presto e cerco di capire la situazione di oggi. Breve scorsa ai giornali: solita confusione con articoloni sulla politica italiana e su cose più o meno inutili, poi la Libia. Anche qui grande polverone da cui si percepisce però sempre più la volontà di favorire un intervento armato USA. Il "mite" Obama parla di tutte le opzioni (militari) aperte.
In tutto questo mi sebra che l'unico che fa il giornalista sia Cremonesi. L'unico ad essere dove accadono le cose, l'unico a riportare i fatti, così come sono, imprecisi e caotici come in tutte le rivoluzioni e in tutte le guerre. Consiglio di leggere l'articolo.

Strano il nostro mondo: è una piramide rovesciata dove migliaia di giornalisti scribacchini, giornalisti televisivi, tipografi, grafici, gestori di siti internet e via dicendo, producono fumo, o peggio preparano la strada a qualche intervento strategico, mentre uno solo fa il suo lavoro: dare le notizie.

Noi piccoli osservatori dei mercati finanziari conosciamo bene questo sistema: quando si deve "pompare" un titolo o un listino il sistema multimediale viene mosso ad arte e la quantità di lanci di agenzia e di articoli abbondano. Poi, chi se ne frega se le notizie che danno sono vere, se il "sottostante" è reale. Pochissimi ormai vanno alle fonti, tutti vivono come in un video game dove la realtà è una cortina fumogena creata dai sistemi multimediali e non si capisce mai dove finiscono i confini del vero.

Io amo ancora andare a cercare le notizie dei bravi giornalisti.

mercoledì, marzo 02, 2011

L'importanza dei social network

Grandissimo articolo dell'Imprenditore. Lo condivido in pieno. D'altra parte noi i "social network" li viviamo tutti i giorni e siamo in grado di capirli.

I politici o comunque tutti coloro che non vivono internet direttamente, ma si limitano a leggerne qualche analisi sui giornali non possono capirne la forza.

Processo Cirio

Dal Corriere

La pubblica accusa nel processo per i reati di bancarotta fraudolenta nella vicenda del crac Cirio ha scelto la linea della massima severità. E le richieste di condanna avanzate oggi dal pm lo mostrano chiaramente: 15 anni di reclusione per Sergio Cragnotti, 12 per il genero Filippo Fucile. Richieste di condanna anche per i figli Andrea ed Elisabetta Cragnotti (8 anni) Massimo, 6 anni, e per la moglie Flora Pizzichemi, a 6 anni. L'accusa ha chiesto una condanna a 8 anni anche per l'ex presidente della Banca di Roma, Cesare Geronzi.

A suo tempo questo piccolo Blog ne parlò moltissimo. Vediamo come va a finire.

martedì, marzo 01, 2011

Le democrazie mature sono incapaci di generare riforme profonde.



Per spiegare faccio un esempio:
Anni fa ho partecipato al team qualità della mia azienda. L'obiettivo era scrivere le procedure di lavoro interno da inserire poi nel manuale della qualità (ISO 9001) della azienda.

Be' per me è stato veramente istruttivo.

Doveva essere l'occasione per razionalizzare e semplificare i processi di lavoro e le relative responsabilità. Ma diventò un lavoro inutile e dannoso. Il problema era il Team. C'erano 10 persone e tutte volevano inserire qualcosa di loro. Così che invece di togliere ogni giorno si aggiungeva qualcosa. Io mi incazzavo ma era come combattere con i mulini a vento. Alla fine (a mio parere) ne uscì un mostro che complicò tutto ma per un po' venne applicato....poi come tutte le cose inutili venne progressivamente messo nel dimenticatoio.
Ma i danni furono moltissimi.

Morale della favola: quando c'è da semplificare (leggi sburocratizzare), snellire (ridurre i parlamentari) togliere pezzi (Provincie e Camere di commercio)l'approccio condiviso non funziona. Meglio l'approccio top down che bottom up.
Come nelle aziende i grandi cambiamenti si fanno con le crisi gravi.... dove si cambia l'AD e al nuovo si da pieni poteri, negli stati le vere riforme si fanno con le rivoluzioni o le grandi crisi economiche. Quando al potere va un governo forte. (C'è un'eccezione ed èrappresentata dalle democrazie nella fase iniziale, ma è si breve durata)

Il tutto con buona pace di destra e sinistra. Perchè questo è un concetto che vale per tutti.

Noi abbiamo avuto Mussolini, la Spagna Franco, l'Argentina Peron, la Russia Lenin e Stalin, Cuba Castro e la Cina Mao. Si potrebbe andare avanti ancora per molto, ma il concetto è identico anche nella storia dei secoli passati....la rivoluzione francese partorì Napoleone. La Turchia venne modernizzata da Ataturk, la Giordania da Re Ussein etcc.

Piuttosto la storia fa pensare: perchè non è poi così semplice sciegliere il sistema migliore. Quello lento e ineficiente dei team (la democrazia) o quello che cambia tutto velocemente ma lo fa con dittature di destra o con le dittature del proletariato o con qualche generale "illuminato".

Alla fine però rimane una semplice considerazione: noi piccoli granelli di sabbia siamo solo una minuscola particella della macchina; una macchina che con noi o senza di noi ha comunque una sua inerzia e che non possiamo dirigere. Siamo solo spettatori di processi più grandi di noi.

Possiamo capirli, studiarli, subirli o cavalcarli, questo si, ma non cambiarli.
Io sono fermamente convinto che anche la maggior parte dei politici, perfino i segretari di partito e i ministri alla fine possono solo apportare piccole modifiche, accelerare un processo o rallentarlo, ma le dinamiche economiche e sociali di un popolo sono maledettamente difficili da orientare o dirigere. Per questo è tanto difficile portare avanti riforme importanti in Italia indipendentemente dal Governo di Ds o Sx.

Il mio non è pessimismo, ma semplice realismo.