finanza e politica

sabato, agosto 29, 2009

Un po' di salutare retrospettiva.......se la facessero anche alcuni titolati economisti

Ieri Tremonti si è scagliato contro gli "economisti". Su questo Blog ho spesso criticato le previsioni di tanti economisti che nel 2007 parlavano di crescita moderata o di piccolissime recessioni (-0,1% del PIL). Trovo che tante previsioni basate solo su modelli matematici a loro volta basati su ipotesi costruite in vitro si scontrino con il buon senso.

Io non sono un guru ma nel 2007 pubblicavo già articoli come quello sotto. Così tanti altri blogger che continuavano a ragionare con la loro testa. Invito gli a mici a leggerlo e ad andare a vedere cosa si scriveva qui e in altri piccoli blog nel 2007 e cosa scrivevano titolati economisti. E' un bell'esercizio.

martedì, maggio 22, 2007 (link al post originale)

Riuscirà il consumatore americano a reggere ancora la crescita mondiale?

In questi giorni sono in corso i colloqui tra i ministri economici di Cina e USA. Gli USA chiedono di svalutare lo yuan e la Cina, invece, vorrebbe fare solo manovre di facciata, senza intaccare il trend di fondo. Come finirà? Difficile dirlo, ma si può fare un ragionamento diverso: valutare la situazione su un'altro piano. In sintesi e semplificando potremmo dire che ci sono due possibili visioni dell'economia e più in generale della storia. Una propende per una storia determinata dai vertici. Dove gli avvenimenti economici accadono perchè i poteri forti li determinano o almeno li indirizzano nelle direzioni volute. L'atra visione è diametralmente opposta: gli eventi macroeconomici di grande portata sono di fatto ingovernabili dalle oligarchie ed avvengono secondo il libero concatenarsi di eventi determinati da un numero troppo grande di persone ed imprese, talmente grande da non essere controllabile, ne dai governi ne dalle banche centrali. Questa lunga premessa per dire che se uno sposa la tesi n° 1 sarà abbastanza tranquillo, e punterà su un accordo dei vertici e sulla stabilità dei mercati, con una sostanziale tenuta del rialzo. (in fondo nessuno stato vuole vedere crisi).
Se si abbraccia la tesi n° 2, si deve mettere in conto qualsiasi avvenimento, dalla ascesa verticale fino al peggiore dei ribassi.
Il motivo è semplice: siamo arrivati al momento cruciale, nei prossimi 2 o 3 mesi il consumatore americano deciderà se diminuire drasticamente i consumi e portare l'america in recessione e di conseguenza ridurrre fortemente la domanda aggregata di beni a livello mondiale o continuare a spendere sostenendo un import di beni da tutto il mondo.
Personalmente propendo per la seconda tesi. I grandi economisti e i banchieri centrali hanno sempre cercato di orientare l'economia nel tentativo di stabilizzarla verso una crescita continua ma fino ad ora non è mai accaduto. L'economia pur espandendosi nei secoli, ha sempre vissuto crisi ciclice. Nei prossimi mesi la decisione non la prenderà un vertice di banchieri o di ministri. La decisione la prenderanno milioni di consumatori stratunitensi che decideranno se continuare a indebitarsi e consumare sostenendo l'economia mondiale, o se stringere la cinghia e avviare il ciclo recessivo. In fondo anche questa è democrazia.
Duca

1 Comments:

  • Una via di mezzo no?

    By Anonymous Anonimo, at 8:33 AM  

Posta un commento

<< Home