finanza e politica

venerdì, novembre 07, 2008

Sell on the news

Come anticipato martedì, sell on the news, anche se abbiamo Obama, i problemi sono quelli vecchi. A pelle direi che andiamo ancora un pò giù, poi se non superiamo i minimi si comincia a salire veramente fino a gennaio, anche perchè contutta questa liquidità e con i tassi prossimi allo zero e l'impossibilità di investire in immobili, dove torneranno i capitali. Ripeto, a pelle, questa è l'ultima gamba di ribasso poi si parte fino a gennaio.

6 Comments:

  • i tuoi commenti "a pelle" sono molto apprezzati, dato che dopo il recente ribasso delle borse, nonostante il taglio dei tassi, mi ero un po' spaventato

    grazie!
    baffieorecchie

    By Anonymous Anonimo, at 5:12 AM  

  • quando dico a pelle intendo che sotto non c'è uno studio accurato (in questi giorni sono spesso fuori)ma solo l'esperienza di anni di mercati.
    Poi lo ricordo, moderazione, moderazione moderazione, non è il caso di farsi prendere dal panico, ma nemmeno dall'euforia.

    By Blogger duca, at 9:56 AM  

  • A proposito stai seguendo il caso parmalat in questi giorni....prenderemo un'altra cantonata secondo te?

    By Anonymous Anonimo, at 4:34 PM  

  • Perchè un'altra cantonata? Io mi aspetto una buona trimistrale.

    By Blogger duca, at 11:14 PM  

  • non parlo di trimestrali parlo di questo:

    MILANO (MF-DJ)--I legali di Bank of America, nell'udienza di oggi al
    processo per il crac Parmalat, hanno chiesto ai giudici che vengano
    rigettate le domande di risarcimento avanzate nei confronti dell'istituto
    americano come responsabile civile e l'assoluzione degli imputati, persone
    fisiche, perche' il fatto non sussiste nelle ipotesi di aggiotaggio o, in
    subordine, perche' non e' stato commesso il fatto. Infine, viene chiesto
    anche che qualora vengano condannate le persone fisiche vengano comunque
    respinte le domande risarcitorie.

    Nel pomeriggio gli avvocati hanno sottolineato che i documenti
    presentati dalla procura "non sono risolutivi. Non e' dimostrata la tesi
    della conoscenza. Non c'e', sul piano documentale, prova che i dipendenti
    sapessero della reale situazione di Parmalat. A riprova c'e' anche il
    fatto che Bank of America avesse un'esposizione crescente su Parmalat fino
    alla fine".

    "Il comportamento della banca -ha proseguito l'avvocato- e' stato
    totalmente antitetico a chi avrebbe dovuto sapere. Non c'e' la prova della
    conoscenza del dissesto di Parmalat ma e' vero il contrario. Quando BofA
    si rese conto della situazione pesento' subito denunce alla Sec americana,
    a quella di Londra, alla Consob e alla Procura di Milano".

    Il processo riprendera' lunedi' prossimo quando interverranno i legali
    dei dipendenti di BofA accusati di aggiotaggio.

    2° notizia

    MILANO (MF-DJ)--Nel processo sul crac Parmalat in svolgimento a Milano
    oggi e' il giorno dei legali di Bank of America coinvolta nel dibattimento
    come responsabile civile.

    Gli avvocati dell'istituto americano sono partiti subito all'attacco
    contestando sia l'operato della procura, che dei consulenti. In
    particolare l'avvocato Olivo ha ricordato che ci sono state "5 modifiche
    del capo di imputazione e ben 3 contestazioni suppletive in 10 mesi che
    rappresentano un record, un fatto assolutamente inconsueto", c'e' stata
    una "lesione del diritto in concreto della difesa per la mancanza di
    esplicitazione del reato contestato da parte dell'accusa". Un'accusa che
    secondo l'avvocato di BofA "ha solo depositato documenti. Questo e' un
    processo dove c'e' una accomulazione di carte, dove si puo' prendere tutto
    ed il contrario di tutto. Non si conosce il vero numero, la quantita' e
    l'oggetto dei documenti depositati. Nutriamo dei dubbi che la procura
    abbia anche raccolto prove nell'interesse degli indagati. Si continua a
    dire che e' documentalmente provata la conoscenza della reale situazione
    di Parmalat da parte di Bank of America, ma in tutto questo giro chi e'
    stato intortato e' proprio Bank of America".

    In un altro passaggio Olivo ha attaccato anche il consulente tecnico
    della procura, spiegando che questi e' anche consulente di Parmalat. "Non
    voglio parlare di conflitto di interessi, ma un consulente che lavora per
    una parte privata e chiede miliardi di danni non sara', seppur in buona
    fede, propensa a selezionare alcuni documenti piuttosto che altri? Io
    credo di si".

    L'avvocato ha anche lamentato la mancanza di traduzioni in alcune carte
    depositate dalla procura e anche traduzioni non precisamente
    corrispondenti all'originale. Al momento l'udienza e' sospesa e
    riprendera' nel primo pomeriggio sempre con l'intervento degli avvocati di
    Bank of America.

    Nella mattinata un altro dei legali ha contestato la richiesta di alcune
    delle parti di costituirsi parte civile contro la banca americana
    spiegando che chi ha acquistato bond o azioni nel 2003, "sapeva di andare
    incontro se non ad un sicuro ad un molto probabile inadempimento. Queste
    persone hanno fatto affidamento sullo stato di cattiva salute della
    Parmalat, hanno speculato ben conoscendo la situazione della Parmalat.
    Speculare in borsa e' consentito e non e' reato ma non puo' essere
    elemento per una richiesta di risarcimento".


    Che ne dici?

    By Anonymous Anonimo, at 10:33 AM  

  • Dico che anche gli avvocati di Riina dicono che lui è un sant'uomo senno che avvocati sarebbero.
    Poi comunque la giustizia non è mai neutra come è styato dimostrato in New Jersey.
    In ogni caso Parmalat ha un suo valore, indipendente dalle revocatorie.

    By Blogger duca, at 8:43 PM  

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