finanza e politica

domenica, novembre 12, 2006

Ramps ovunque, metafora di un paese che vuole rallentare

Gli inglesi chiamano ramps quei piccoli dossi che attraversano le strade in vicinanza di scuole ed ospedali, con lo scopo di rallentare il traffico. In Italia stanno proliferando in maniera eccezionale, in Emilia poi ci sono alcune città dove sono più le strade con ramps che quelle senza. Tutti vogliono la loro ramps, non più solo davanti a scuole ed ospedali, ma dappertutto, anche in strade cortissime, dove per raggiungere i cinquanta bisogna far scoppiare il motore in improbabili accelerazioni, ma non contenti stanno costruendo ramps vicino alle curve (dove comunque uno deve rallentare) e addirittura a pochi metri dalle rotonde (che a loro volta servono a rallentare il traffico negli incroci) ma non contenti si sono messi a costruire ramps sotto i semafori. Così si è sempre fermi, il traffico cittadino è completamente bloccato, i tempi di percorrenza salgono, l'inquinamento anche e gli incidenti non diminuiscono, anzi (qualche tempo fa un giovane di notte ha preso uno di questi "rallentatori" appena installato, è decollato e si è schiantato contro la casa vicina.....morto! Ma tutti, amministratori e cittadini (soprattutto pensionati) le vogliono.

E' la metafora dell'Italia e della sua economia, dove nessuno vuole correre, nessuno rischiare e anche a quei pochi che ci provano, si mettono continuamente bastoni tra le ruote, e montagne di "rallentatori" burocratici. Tanto i nostri pensionati pensano che le pensioni glele paga la provvidenza, i nostri statali pensano di essere loro a creare ricchezza, qualcuno a sinistra pensa addirittura che la ricchezza nasca sotto i cavoli, e che loro devono solo star li a redistribuirla. In tutto questo clima chi corre, chi combatte, chi rischia è visto come un pericolo pubblico, da limitare, bloccare rallentare, così come le ramps devono ridurre a 10 Km/h quei pazzi scatenati che tentano ancora di raggiungere i 50 all'ora.