finanza e politica

domenica, novembre 05, 2006

Il declino italiano

"Dalla metà degli anni 90 la stentatissima crescita italiana sintetizza difficoltà quali l'economia italiana del dopoguerra non aveva mai palesato con tale intensità, tanto da evocare l'immagine di un declino di portata storica"........."vi si associano la contrazione della presenza italiana sui mercati mondiali dei beni, il rallentamento della produttività del lavoro, della produttività totale dei fattori, tutti fenomeni macroeconomici rilevanti sia rispetto alle precedenti fasi di sviluppo, sia nel confronto con i maggiori paesi europei"

Questa affermazione non è mia, ma è di Marco Magnani, uno dei dirigenti dell'ufficio studi della Banca d'Italia, e appare sull'ultimo numero della rivista Aspenia. Nell'articolo tali affermazioni sono supportate con una serie di tabelle e grafici che rendono evidente, e aggiungo impressionante la dimensione del declino italiano. E' impossibile inserire qui i grafici e le tabelle, per cui rimando alla rivista dell'Aspen Institute Italiano, riporto solo un dato "Quota dei beni esportati sul commercio mondiale"
Considerando l'indice pari a 100 (uguale per ciascun paese) nel 1995,
la situazione nel 2005 vedeva:
Germania 114
Francia 87
USA 80
Italia 58

I dati sono impressionanti, e rilevano un rallentamento generale imponente. Credo che il nostro amato paese dovrà veramente inventarsi qualcosa di importante per poter sperare in una nuova stagione di sviluppo.