finanza e politica

mercoledì, gennaio 15, 2014

I 40 Miliardi Unicredit a Profumo: perito del tribunale ne contesta la correttezza.

In questo piccolo blog ci siamo sempre scandalizzati sia per la cifra, sia per gli enormi errori fatti a danno degli azionisti da Profumo. Ecco che il Prof . Loconte, incaricato dalla Procura di Roma conferma quanto abbiamo sempre detto.

Compenso doppio rispetto a quanto gli spettava. Mentre la banca assisteva al crollo del titolo.
Alessandro Profumo ha ricevuto da Unicredit una maxi liquidazione per risultati mai raggiunti. Da 40 milioni di euro.
Alessandro Profumo ha ricevuto da Unicredit una maxi liquidazione per risultati mai raggiunti. Da 40 milioni di euro.
ROMA (WSI) - Di seguito il comunicato firmato daElio Lannutti, presidente dell'Adusbef, riguardo alla vicenda Unicredit e alla liquidazione "monstre" ricevuta dall'ex amministratore delegato Alessandro Profumo.

La liquidazione di 40 milioni di euro data da Unicredit ad Alessandro Profumo nel 2010 è il doppio di quanto gli sarebbe spettato sulla base dei contratti siglati prima dell’uscita dall’istituto bancario

Stavolta ad affermarlo non è solo l’Adusbef, che aveva presentato un esposto dove chiedeva di accertare se la buonuscita erogata da Unicredit a Profumo configurasse una truffa, ma un perito incaricato dalla Procura di Roma, il professor Stefano Loconte che dopo aver effettuato la perizia, a conclusione del suo lavoro conclusiva del suo lavoro: "il depauperamento patrimoniale in danno della società e degli azionisti riscontrato nella corresponsione a Profumo di un’incentivo all’esodo non congruo, perché eccessivamente elevato, pur non integrando alcun reato potrebbe, rilevare un illecito di natura civilistica". 

In sostanza a Profumo furono concessi i premi perrisultati che non aveva raggiunto nel periodo 2007-2010.

Nelle 30 pagine, il professore Loconte, ripercorre le scelte fatte da Unicredit, con la cacciata di Profumo dalla banca comunicato il 21 settembre 2010, con una maxi liquidazione da 40 milioni di euro. 

L’ex presidente Unicredit, Dieter Rampl, informa il cda di una serie di problemi legati al rapporto tra Profumo e il consiglio soprattutto riguardo al "caso Libia" (ossia quando i libici divennero azionisti di Unicredit e il collegio fu informato solo un giorno prima dell’annuncio dato da Consob). 

In questo modo era venuto "meno il rapporto di fiducia tra l’intero consiglio e l’ad". Profumo quindi se ne va e il rapporto si risolve in maniera consensuale. Rampl comunica al Cda che la liquidazione sarà di 40 milioni, di cui 2 vanno in beneficenza. Una somma alta che però si giustificherebbe, secondo Rampl, anche con il raggiungimento degli obiettivi di bilancio (per 12,7 milioni in tutto, di cui circa 3,3 milioni di retribuzione base,4,4 milioni di incentivo a breve e circa 5 milioni di incentivo a lungo termine). Il cda, con il solo voto contrario di Lucrezia Reichlin, approva. Ma il perito della Procura ora dimostra che non è vero che quei soldi gli spettassero.

Secondo la Procura di Roma (Pm Nello Rossi e Michele Nardi), che avevano aperto un fascicolo dopo la denuncia presentata dall’Adusbef, non ci sarebbe stata ipotesi di truffa, perché "la banca non ha rappresentato in modo fuorviante o non veritiero i fatti nelle note integrative ai bilanci 2008-2011", integrando "tale depauperamento un illecito di natura civilistica, ma non penale".

Al perito della Procura, il professor Stefano Loconte, viene affidato il compito di valutare innanzitutto la congruità della liquidazione dell'attuale presidente del Monte dei Paschi di Siena.

Dopo aver esaminato una serie di parametri e i risultati gestionali, il perito osserva: "Dall'analisi di tali dati è improbabile che il Ceo Profumo abbia raggiunto nell'anno 2010 i risultati e obiettivi fissati e approvati dall'Assemblea dei soci di Unicredit, come attestato dal Presidente nel Cda del 21 settembre 2010, nel quale precisava ai consiglieri Unicredit che "i 38 milioni di euro che verrebbero corrisposti al Signor Profumo tengono anche conto di una remunerazione target per il 2010 di circa 12,7 milioni di euro (circa 3,3 milioni di retribuzione base; circa 4,4 milioni quale incentivo a breve termine e circa 5 milioni quale incentivo a lungo termine, assumendo in entrambi i casi l'avvenuto raggiungimento degli obiettivi)". Insomma, l'ex presidente Rampl avrebbe attestato in cda il raggiungimento di obiettivi che non erano stati raggiunti.

Il professor Loconte ricorda poi il triste andamento di Borsa del titolo Unicredit, le cui azioni ad aprile del 2007 valevano 7,665 euro, contro i 2,26 del 21 settembre 2010, giorno delle sue dimissioni. E riporta i giudizi del mercato sulla sua politica di acquisizioni: "Alcuni analisti evidenziano che le cause di questo crollo azionario siano dovute al fatto che il Ceo Profumo acquistando HVB nel 2005 non ha comprato una grande e solida banca tedesca, ma un istituto pieno di titoli tossici, troppo esposto sul mercato immobiliare, e che la fusione con Capitalia nel 2007 sia avvenuta per incorporazione, senza per altro una due diligence". Due operazioni che "hanno visto il Ceo di Unicredit muoversi con discrete dosi di azzardo".

Alla fine delle 30 pagine di analisi, si legge così che "in base alla performance della banca nel periodo 2007-2010, e da quanto percepito da Profumo al suo addio, si valuta che la cifra da corrispondere da parte della banca sarebbe stata circa la metà di quella effettivamente corrisposta". 

Dalla perizia della Procura emerge un danno patrimoniale che potrebbe anche originare un'azione di responsabilità da presentare alla prossima assemblea degli azionisti Unicredit. Adusbef non condividendo la richiesta di archiviazione, che non è stata notificata, presenterà una memoria di opposizione contro il presidente più che dimezzato del MPS, protetto come al solito dalla consolidata cricca ‘Bankitalia-Ministro dell’Economia’.

Elio Lannutti (presidente Adusbef)

venerdì, novembre 08, 2013

Borse Mondiali:abbiamo raggiunto un massimo?

Forse ieri è stato raggiunto un massimo di periodo sui principali mercati, mentre scrivo è in corso un tentativo di recupero. Se fallisce si scende di brutto. Sul Dax esistono due gap up aperti il primo a circa 8730 e il secondo a 8290. Attenzione!!!

La Cancellieri...... una santa


Tanto per informare.

Letta: io ho le 'balls of steel', le palle d'acciaio".


ROMA (WSI) - "Sa che cosa cosa dicono le cancellerie europee di lei dopo il voto di fiducia e il faccia a faccia che ha avuto con Silvio Berlusconi?", "Sì, dicono che Letta ha 'balls of steel', le palle d'acciaio". Risponde il presidente del Consiglio Enrico Letta, a un giornalista dell'Irish Time che lo ha intervistato poco prima della sua visita in Irlanda. 

Le "palle di acciaio" le devi tirar fuori quando negozi con la Merkel non quando "uccidi un uomo morto"

venerdì, ottobre 18, 2013

De Benedetti: lui è, ed è stato uno degli artefici del declino dell'Italia



Quando sento che Carlo Debenetti pontifica sul declino morale dell'Italia mi viene il voltastomaco.
Non mi interessano le parole di politici o di editori. Guardo ai fatti. La storia trentennale di DeBenedetti è una storia fatta di disastri finanziari scaricati su azionisti e dipendenti delle sue aziende.
 
Qualche nome di aziende distrutte dal nostro:
- Olivetti
- CDB WebTech


Ma possiede il giornale della sinistra italiana, quindi è intoccabile per definizione.

Leggete la storia di CDB WebTech la trovate in un mio vecchio post del 2009.

Le sole di DeBenedetti e Soru e qualche consiglio per investitori sprovveduti     

mercoledì, ottobre 16, 2013

L'autogoal di Crozza


Crozza è un bravo comico, spesso riesce a fa ridere, a volte è esilarante. Nel programma di ieri sera invece si è fatto un autogoal. Se fosse stato un politico, avremmo detto di lui "interessi privati in pubblici uffici". Si, il suo attacco a Brunetta stavolta non serviva a far ridere, ma era una ritorsione per la mancata firma della RAI sul suo contratto da 5 Milioni di Euro in 3 anni. Crozza......Crozza quando toccano il tuo portafoglio diventi in tutto e per tutto uguale ai politic che imiti.
Caduta di tono enorme.

martedì, ottobre 15, 2013

Rehn: razza di incompetente. Se i giornali italiani avessero un minimo di conoscenze economiche lo censurerebbero.

Un'altro mostro: "Rehn: Misure Italia su 2013 sembrano andare in giusta direzione"

Le agenzie di stampa battono le dichiarazioni di questo euroburocrate. Uno che nella vita non ha fatto quasi nulla e che un giorno sì e uno no fa l'esame a un grande paese come l'Italia. Ecco un'altro mostro, ma questo lo abbiamo creato noi!

Le coop rosse che giocano in borsa come banche d'affari

Ecco una anticipazione dell'articolo apparso su WSI
(da leggere assolutamente per capire cosa accade in Italia).

"Consorte ha tracciato il solco e gli Stefanini lo difendono. Ebbene, le nove Coop hanno partecipazioni azionarie per 2,2 miliardi e un patrimonio netto di 6 miliardi. Mediobanca ha lo stesso rapporto: 2,6 miliardi su un patrimonio netto di 7."

lunedì, ottobre 14, 2013

Il Mostro si aggira tra noi

Abbiamo creato un mostro. Non mi riferisco alle immagini di Cristine Lagarde (che comunque interpreta molto bene il ruolo) quanto al FMI che interviene solo ed esclusivamente per difendere i potentati bancari e finanziari a discapito dello sviluppo di interi paesi o aree economiche. Se qualcuno volesse approfondire quanto qui espresso consiglio di leggere "La globalizzazione e i suoi oppositori" pubblicato da Joseph Stiglitz nel 2001. Per chi non ha tempo e voglia di approfondire ma vuole comunque rendersi conto del potere del FMI e del Direttore Generale è sufficiente che digiti FMI su google magari mettendo un filtro per l'ultimo mese. Vedrete la quantità di consigli (ordini) impartiti agli stati e tutti volti a tutelare i creditori bancari, mai lo sviluppo e l'occupazione. L'immagine di Cristine Lagarde impersona perfettamente il FMI: un mostro!

giovedì, settembre 26, 2013

Viva Guido Barilla

Oggi se uno afferma che crede nella sacralità della famiglia viene messo all'indice da una serie di soggetti inguardabili e inconcludenti cui i grandi media danno ascolto. Per questo urlo Viva Barilla. Mi piacciono le famiglie con papà e mamma che fanno tanti figli naturali. Fra poco dovremo fare un'associazione per poter dire pubblicamente questa ovvietà che fa andare avanti il mondo dalla sua creazione. Altro che boicottare Barilla......diventerò un suo assiduo cliente. Viva Viva viva Barilla